mercoledì 16 maggio 2012

Iconografia: francobolli

Come si può vedere dalle immagini che seguiranno molti sono i francobolli che riguardano la parola "coltivare", si spazia dai prodotti tipici a tecnologie per la coltivazione del terreno.

sabato 12 maggio 2012

L'evoluzione dell'aratro dalla preistoria al medioevo

Durante il Neolitico con l'invenzione dell'agricoltura si utilizzavano semplici bastoni o zappe per creare solchi nel terreno per poi collocare i semi dentro di esso poichè le terre erano molto fertili e vicine a fonti d'acqua (come il Nilo) che con periodiche inondazioni facevano rinvigorire facilmente il terreno.
Per coltivare terreni meno fertili c'era bisogno di rivoltare il terreno e le zolle di terra per far si che dall'entroterra salissero gli elementi nutritivi necessari per far crescere le piante . I primi aratri erano molto semplici ed erano in realtà solmante composti da un bastone ricurvo (aratro a chiodo) che con l'addomesticamento del bestiame potè, in seguito, essere trainato da buoi.
Con questo tipo di aratro bisognava arare il terreno almeno 2 volte in direzioni ortogali poichè il terreno veniva solamente "rotto" con una sola aratura ma le zolle non venivano rovesciate; ciò porto ad una conseguente struttura dei campi solitamente quadrangolare.
In seguito all'epoca dei romani, l'aratro fu innovato e vennero introdotte nuove tecnologie (grazie all'utilizzo della metallurgia) quali:
  • Le ruote che facilitano l'andamento dell'aratro che riusciva ad arare anche i campi più "pesanti";
  • Il coltro (o coltello) che taglia facilmente, in direzione verticale, il terreno;
  • Il vomere che taglia orizzontalmente, a livello delle radici, il terreno;
  • In fine il versoio (o rovesciatoio) che ribalta le zolle di terra appena tagliate.
Questo tipo di aratro divenne lo strumento tipico, durante il Medioevo, atto a tagliare e rovesciare il terreno.

Dell'Orco Luca